Hai appena dato le dimissioni e, all’improvviso, il tuo attuale datore di lavoro ti propone un aumento, una promozione o condizioni migliori per convincerti a restare. Sebbene questo possa inizialmente sembrare lusinghiero, è fondamentale fermarsi e riflettere attentamente prima di accettare una controfferta.
Dimettersi raramente è una decisione presa alla leggera. Se sei arrivato a questo punto, è probabile che qualcosa di importante non stesse funzionando nel tuo ruolo attuale. Una controfferta può sembrare una soluzione facile, ma prima di prendere una decisione, considera attentamente queste cinque domande:
1. Cosa ti ha spinto a voler cambiare lavoro?
Ripensa alle ragioni che ti hanno portato a guardarti intorno: ti sentivi poco valorizzato? Mancavano opportunità di crescita? Non ti riconoscevi più nei valori aziendali?
Un aumento può mascherare temporaneamente queste frustrazioni, ma raramente le risolve. Se i problemi di fondo rimangono, è probabile che riemergano presto—e forse con maggiore intensità.
2. Perché è servito arrivare alle dimissioni per ottenere un riconoscimento?
Se il tuo datore di lavoro improvvisamente trova le risorse o la motivazione per premiarti, chiediti: perché solo ora? Perché non è successo prima?
Una reazione del genere può indicare una cultura aziendale che agisce solo sotto pressione, o che vede il valore dei propri dipendenti solo quando rischia di perderli.
3. La tua è una decisione emotiva o strategica?
È normale sentirsi combattuti. Una controfferta può farci sentire apprezzati, soprattutto quando ci legano rapporti umani, senso di familiarità o lealtà.
Ma attenzione a non reagire in modo impulsivo. Prenditi qualche giorno per riflettere. Fai una lista dei pro e dei contro, parlane con persone di fiducia e cerca di valutare la situazione con lucidità. Le decisioni prese di pancia possono facilmente portare a pentimenti futuri.
4. Come cambierà la tua posizione all’interno dell’azienda se resti?
Anche se il tuo datore di lavoro ti convince a restare, qualcosa potrebbe essere cambiato. I manager potrebbero iniziare a dubitare della tua fedeltà. I colleghi potrebbero vederti come un rischio.
Potresti essere escluso da progetti importanti o opportunità di crescita, proprio perché considerato “sul punto di andarsene”. Valuta con attenzione se questo può compromettere il tuo percorso a lungo termine all’interno dell’azienda.
5. Questa controfferta risponde davvero ai tuoi obiettivi e alla tua felicità?
Infine, chiediti: restare ti renderà davvero più felice? L’offerta ricevuta è in linea con ciò che desideri veramente—che sia crescita, riconoscimento, stimoli o equilibrio tra vita e lavoro?
Spesso, l’entusiasmo per una nuova opportunità nasce proprio dal potenziale che rappresenta: nuove sfide, un ambiente più stimolante, prospettive migliori. Se il tuo istinto ti dice che è tempo di cambiare, probabilmente è la scelta giusta.
Considerazioni final
Una controfferta può sembrare allettante, soprattutto se risolve delle esigenze economiche o fa leva sul tuo senso di appartenenza. Ma i dati parlano chiaro: molti professionisti che accettano una controfferta finiscono comunque per lasciare l’azienda entro un anno.
Questo non significa che non si debba mai accettarne una. Ma se lo fai, assicurati che risponda davvero ai problemi che ti avevano portato a guardarti intorno—non solo perché è la soluzione più comoda.
Qualunque sia la tua scelta, sii professionale e grato. Se decidi di andare via, ringrazia per l’opportunità e lascia un buon ricordo di te. La tua reputazione—e la tua carriera—te ne saranno riconoscenti.
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